Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species PackPCPS4PS5RecensioneXboxseriesxXone

Recensione di Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species Pack: Nuova Frontiera

Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species Pack, la recensione del pacchetto acquatico

Il piano di sviluppo delineato da Frontier Development per Jurassic World Evolution è stato cristallino e si è ripetuto anche nel secondo capitolo in maniera molto simile al primo, seppur con un’enfasi leggermente attenuata. L’idea di base è offrire una solida struttura di gioco e meccaniche, per poi arricchire costantemente i contenuti attraverso l’aggiunta regolare di DLC. Questo modello è meno evidente nel seguito, che comunque parte da una base già notevolmente completa, ma diventa chiaro nel lungo periodo, come risulta evidente anche dalla recensione del pacchetto di contenuti “Prehistoric Marine Species Pack” per Jurassic World Evolution 2.

Anche se il marketing del gioco ha posto un’attenzione significativa sul bioma acquatico e sulle creature ad esso legate, sorprendentemente tali elementi hanno ricevuto scarsa considerazione all’interno dei contenuti primari. Questa situazione ci ha fatto intuire che la risoluzione della mancanza di contenuti nel contesto dell’area acquatica potrebbe essere presentata tramite un DLC a pagamento.

Ecco come è avvenuto, seguendo il consolidato modus operandi di Frontier Developments nelle sue simulazioni, il che è anche comprensibile data la vastità e la complessità dei loro titoli. Inoltre, è importante notare che questo Prehistoric Marine Species Pack è offerto ad un prezzo estremamente conveniente (7,99€), rendendolo poco suscettibile di critiche come mossa avida dal punto di vista commerciale.

Le specie marine

Il Dunkleosteus di Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species Pack

La promozione di Jurassic World Evolution 2 ha riservato un notevole spazio alle componenti legate all’ambiente acquatico. È intrigante notare che l’attesa per un’espansione dedicata a quest’aspetto sia durata quasi due anni, soprattutto considerando la relativa limitatezza delle opzioni presenti nel gioco principale. Questo suggerisce che lo sviluppo di tale espansione potrebbe aver richiesto un periodo di tempo più lungo del previsto oppure potrebbe indicare che Frontier abbia attribuito una priorità inferiore a tali contenuti rispetto ad altre aggiunte per l’ampio assortimento di dinosauri nel gioco. In ogni caso, le nuove creature sono sorprendentemente ben realizzate, rappresentando accuratamente le ricostruzioni degli animali originali, dalla piccola Nothosaurus al maestoso Shonisaurus.

Le nuove creature mirano a arricchire le lagune con una varietà eccezionale, distinguendosi dallo spettacolare Mosasaurus, già incluso nel gioco originale. Questi aggiunti rappresentano un significativo ampliamento della vita acquatica nelle lagune, che fino ad ora erano principalmente riservate al possente dinosauro marino menzionato. Tuttavia, potrebbe darsi che l’entusiasmo per quest’ultimo sia ormai scemato.

Anche se non sono numerose, le quattro creature offrono una diversità tale da consentire la loro esposizione all’interno del parco, arricchendo l’esperienza per il pubblico. La selezione è davvero intrigante, con l’Archelon, una sorta di progenitore delle tartarughe moderne, caratterizzato dalle sue imponenti dimensioni.

Il Nothosaurus in Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species Pack

Il Nothosaurus si presenta in dimensioni relativamente ridotte, ma destaca un’impressionante presenza, soprattutto per la sua stretta parentela con i coccodrilli. È diventato un personaggio di spicco grazie alla serie Netflix, ‘Jurassic World – Nuove avventure’. Un’altra creatura ampiamente riconosciuta dagli appassionati è il Dunkleosteus, un grosso pesce corazzato dal profilo minaccioso. Dall’aspetto altrettanto affascinante, lo Shonisaurus emerge come la specie più singolare e spettacolare all’interno di questa collezione. Sebbene possa avvicinarsi alle dimensioni del Mosasaurus, il suo aspetto distintivo è meno noto e gli conferisce un’aura di mistero distintiva rispetto al suo imponente compagno delle profondità marine.

Novità in laguna

Archelon al sole sopra una delle nuove piattaforme che si possono costruire in laguna

Le quattro nuove creature nel DLC sono indubbiamente il punto focale, ma vale la pena notare alcuni accorgimenti minori che ampliano le opportunità di costruzione e gestione delle lagune nei parchi. Sebbene possano sembrare dettagli marginali, questi elementi svolgono un ruolo significativo. Un’aggiunta intrigante è la piattaforma in pietra che può essere eretta all’interno degli specchi d’acqua, creando pittoreschi isolotti. Questi piccoli rifugi emergono dalle acque e offrono agli esseri rettiliani uno spazio per riposare e godersi una breve permanenza fuori dall’acqua. Questi dettagli apportano una variazione estetica alle aree acquatiche, spezzando la monotonia della superficie d’acqua. Oltre a ciò, consentono a creature come Archelon e Nothosaurus di emergere dall’acqua, offrendo al pubblico del parco una visione più chiara di queste affascinanti creature. Sebbene non rappresentino una trasformazione radicale, contribuiscono ad attenuare la relativa mancanza di opzioni di personalizzazione che caratterizza le regioni acquatiche all’interno dei parchi.

Sfortunatamente, in Jurassic World Evolution 2, le lagune non ricevono l’attenzione che meritano, nonostante possiedano un potenziale notevole. Ora è possibile ospitare diverse specie in queste zone, e l’eccezionale qualità grafica che le caratterizza rende la situazione ancora più promettente. Sarebbe stato apprezzabile avere un controllo più ampio sulla gestione degli habitat marini, magari con la possibilità di selezionare tra una vasta gamma di decorazioni, fondali, elementi paesaggistici e varietà di flora da aggiungere.

Lo Shonisaurus è una delle creature acquatiche più grandi

Al contrario, è opportuno affermare che le lagune mantengono in gran parte la loro caratteristica generale nonostante l’introduzione di questo DLC, il quale aveva il potenziale di costituire un contributo più significativo all’intera economia dei parchi.

Dati i precedenti di Frontier, il pacchetto presenta un prezzo accessibile che non ci avrebbe fatto aspettare una vasta gamma di contenuti. In definitiva, il Prehistoric Marine Species Pack offre una quantità di elementi aggiuntivi che corrisponde al suo costo. Fondamentalmente, stiamo parlando di un investimento di 7,99 euro per accedere a quattro nuove specie marine di alta qualità e a un oggetto decorativo extra per arricchire le lagune. L’importanza di questo investimento dipenderà in gran parte dal nostro legame con Jurassic World Evolution 2.

Bisogna valutare il ruolo cruciale di questo pacchetto nell’economia complessiva del gioco, considerando soprattutto la costante mancanza di dinosauri che finora ha contraddistinto gli specchi d’acqua all’interno del gioco. Queste nuove aggiunte proposte diventano praticamente essenziali per i veri appassionati, ma potrebbero risultare meno rilevanti per coloro che sono meno coinvolti. Nel complesso, tuttavia, l’aggiunta rappresenta un interessante complemento per arricchire l’esperienza di gioco.

8.5

Conclusioni

Il Jurassic World Evolution 2: Prehistoric Marine Species Pack rappresenta un notevole arricchimento per il gioco, ma il suo costo potrebbe essere considerato un po' elevato. Le nuove creature sono state progettate con attenzione e rappresentate con grande precisione, e l'inclusione dell'habitat lagunare è senza dubbio un'aggiunta apprezzabile. Tuttavia, è importante notare che il pacchetto si limita a offrire quattro nuove creature e alcune aggiunte come ricerche, contratti e skin. Considerando il prezzo, sarebbe stato auspicabile avere una maggiore quantità di contenuti, come nuove missioni o scenari avvincenti. Complessivamente, il DLC si rivela interessante per gli amanti dei rettili marini, ma non può essere considerato un elemento imprescindibile.

Hunter Assassin

8.5

Pro

  • Le quattro nuove specie sono frutto di un attento lavoro di progettazione.
  • Era evidente la necessità di apportare alcune integrazioni alle lagune.

Contro

  • Purtroppo, la gestione delle zone acquatiche presenta ancora delle carenze.
  • Non sono state introdotte significative innovazioni dal punto di vista narrativo o concettuale.
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