Indubbiamente, nel contesto mobile, la questione relativa all’infrazione della proprietà intellettuale risulta estremamente rilevante, con la presenza di imitazioni più o meno sfacciate di noti videogiochi che circolano ampiamente su App Store e Google Play… almeno sino a quando un individuo non intraprende un’azione reattiva tentando di preservare le proprie opere. Ed è esattamente ciò che si è verificato nel caso di Myth: Gods of Asgard.
Il team cinese Mana Games ha creato un action RPG che si presenta come un evidente omaggio a Hades, il celebre titolo di successo sviluppato da Supergiant Games. Quest’opera riprende in modo marcato sia la struttura roguelike che le dinamiche di gioco di Hades, oltre allo stile grafico dei personaggi, il quale è riscontrabile sia negli artwork sia nei dialoghi. La principale differenza consiste nella scelta della mitologia, che si sposta dalle leggende greche a quelle nordiche.
Aspetti che chiaramente hanno causato la sospensione del gioco dalle vendite per un periodo di quasi due anni, ma recentemente si è verificato un notevole ritorno: è possibile che dietro le quinte ci sia stato un accordo? Indipendentemente dagli eventi reali, desideriamo presentare la nostra recensione di Myth: Gods of Asgard.
Storia e struttura: ho un deja-vu
Nel gioco “Hades”, il personaggio che guidiamo è Zagreus, il figlio di Ade. Zagreus è determinato a fuggire dall’Oltretomba, indipendentemente dalle sfide che questa decisione comporta. In “Myth: Gods of Asgard”, avremo l’opportunità di assumere il ruolo di sei protagonisti diversi. Questi personaggi saranno accessibili man mano che progrediamo attraverso i vari capitoli della campagna. Tra i protagonisti ci saranno la valchiria Brunilde, l’eroico Sigfrido, il possente Thor, l’infallibile Ullr, l’affascinante Freya e la letale Hel.
Ogni eroe dispone indubbiamente di un proprio insieme di mosse e manovre speciali, che può eseguire quando necessario per sconfiggere numerosi nemici che si incontreranno durante il percorso. Questi livelli si sviluppano attraverso incroci e scelte alternative che devono essere affrontate entro un limite di tempo, il quale contribuisce a mantenere elevato il ritmo dell’azione. Inoltre, questi livelli includono boss di dimensioni considerevoli, notevole potenza e numerosità.
Le fondamenta dell’esperienza si manifestano tramite l’ampia varietà di bottino che è possibile raccogliere una volta che abbiamo sconfitto i nostri avversari. Acquisiremo oggetti migliori e più utili, smonteremo quelli di livello inferiore e useremo una combinazione di beni preziosi, risorse e monete d’oro per potenziare le armi e i componenti dell’armatura. Questo processo porterà a un notevole miglioramento delle capacità del nostro personaggio.
Sfortunatamente, il modo in cui il gioco gestisce questo particolare aspetto dei collezionabili, che comprendono anche le carte suscettibili di miglioramento per attivare potenziamenti passivi tramite valute diverse e le inevitabili microtransazioni, risulta essere estremamente confuso. Questa confusione è così marcata che alcuni meccanismi stessi non vengono adeguatamente spiegati, nonostante la lunga e obbligatoria fase tutorial con cui i giocatori sono tenuti ad interagire all’inizio dell’esperienza di gioco.
Gameplay: Hades, sei tu?
Il gioco “Myth: Gods of Asgard” non soltanto adotta la struttura pregevole sviluppata da Supergiant Games, ma incorpora anche gli elementi distintivi del gameplay. Gli sviluppatori cinesi hanno giustificato questa scelta dichiarando di essere appassionati sostenitori di Hades, avendo dedicato molte ore al gioco. Questo fervente interesse li ha spinti a cercare di adattare tale formula per l’ambiente mobile, dove il titolo del team californiano non è ancora stato introdotto.
Quel che risulta singolare in questa situazione è l’efficace funzionamento dell’impianto, basato su un sistema di controllo touch accurato e responsivo. L’unico difetto risiede nella presenza di un pulsante per lo scatto, leggermente troppo piccolo per essere individuato rapidamente, e nell’impossibilità di personalizzare la disposizione dei tasti per adattare l’esperienza alle preferenze individuali.
Nonostante questa significativa lacuna, l’esperienza offerta da Myth: Gods of Asgard si manifesta immediatamente come spettacolare ed entusiasmante. Richiede la memorizzazione istantanea di schemi e l’attesa dei tempi di ricarica per poter eseguire nuovamente le mosse più potenti del protagonista che controlliamo, le quali effettivamente influenzano il risultato tra vittoria e sconfitta.
La gestione disorganizzata menzionata in precedenza può persino far sorgere l’impressione di essere stati bloccati da un paywall quando ci si trova di fronte a una sfida improvvisa. Tuttavia, in realtà, è sufficiente assegnare oggetti e potenziamenti per ritornare rapidamente sulla giusta via e ottenere ulteriori successi. Ciò consentirà anche di sbloccare nuovi contenuti, come ad esempio l’arena per gli scontri in modalità multiplayer.
Realizzazione tecnica: lo stile Supergiant
Rimane da esaminare la componente tecnica, che è altrettanto rilevante. Anche in questo caso, le somiglianze tra Myth: Gods of Asgard e Hades emergono chiaramente. Ciò si riflette non solo nell’azione in-game con le relative animazioni, la visuale isometrica e la creazione degli scenari, ma anche nello stile artistico adottato per gli artwork presenti nei dialoghi tra i diversi personaggi.
Sì, è innegabile che l’interazione con l’ambientazione sia limitata e si possono osservare alcune imperfezioni quando le onde di energia e le barriere della mappa si incontrano e si sovrappongono. Tuttavia, nel complesso, l’aspetto visivo risulta notevole. Se è veritiero che i ragazzi di Mana Games abbiano emulato il lavoro di Supergiant Games, è inevitabile ammettere l’impegno considerevole profuso in questo processo.