Gloria mostra con orgoglio il suo Diario dei sogni nel suo appartamento. Quando le viene chiesto di parlarne, lo descrive come qualcosa che ora usa solo per scrivere la lista della spesa. Quando Gloria si avvicina al suo trentesimo compleanno, inizia a chiedersi cosa sia successo al suo sogno di sempre: diventare una famosa ballerina, acclamata nei cabaret di tutto il mondo. È così che inizia la storia di Decarnation, incentrata sulle ambizioni e sulla vanità di una giovane donna che affronta costantemente le sfide del mondo maschile che la circonda. Ha a che fare con ammiratori invadenti, capi che pensano di sapere cosa sia meglio per lei e scultori che la vedono solo come un punto di partenza per la loro arte.
Decarnation ruota attorno al pervasivo sguardo maschile che oggettivizza e mercifica il corpo della giovane donna. La ragazza si sente intrappolata in una spirale terrificante senza apparentemente alcuna via d’uscita. Mentre la narrazione del gioco è un aspetto forte, con occasionali problemi di ritmo e un finale prolungato, Atelier QDB non è stato in grado di creare un’esperienza di gioco interattiva coesa e convincente.
Potete trovare una recensione dettagliata di Decarnation sul nostro sito, dove ne parliamo ulteriormente.
Dal cabaret all’inferno, e ritorno
Nel 1989, a Parigi, uno scultore di nome Petrus si imbatte in una ballerina di nome Gloria che si esibisce in un cabaret. Decide di usarla come modella per una statua di bronzo. La conversazione tra Petrus e Gloria getta le basi dell’intera storia e dei temi di Decarnation. La dinamica di potere tra l’artista e la modella riflette un’interpretazione violenta della loro relazione, simile a quella esplorata in Immortality. (Per saperne di più, potete leggere il nostro speciale sull’Immortalità, che parla anche della crocifissione delle muse e dei dipinti di Francis Bacon, uno dei quali è esposto nel museo visitato in Decarnation). Qualche mese dopo, Petrus inaugura la statua ispirata a Gloria in un prestigioso museo parigino, non mostrando alcuna considerazione per i sentimenti o il benessere di Gloria.
Durante una visita al museo, Gloria è inorridita nel vedere un uomo che tocca la statua di bronzo che le assomiglia. Da questo momento in poi, Decarnation si addentra in un orrore senza fine, confondendo il confine tra la realtà vissuta da Gloria e i suoi sogni da incubo, pieni di simboli e metafore legati alle sue esperienze. Il gioco si ispira alle opere di Satoshi Kon e David Lynch, creando un mondo parallelo in cui occhi giganti si aprono e ingoiano la giovane donna. Tuttavia, il riferimento a temi lovecraftiani nel materiale promozionale del gioco ci lascia perplessi, in quanto sembra essere utilizzato per generare interesse senza catturarne veramente l’essenza, un po’ come è successo in L’ultimo caso di Benedict Fox.
Le paure, i rimpianti e le peculiarità di Gloria si manifestano sotto forma di mostri, enigmi e fantasmi che popolano i suoi sogni sempre più inquietanti nel corso dell’avventura. Decarnation non punta su un eccesso di gore o di orrore; al contrario, si concentra su una pixel art pulita e su una presentazione che mira a disturbare piuttosto che a spaventare, con pochissimi momenti di paura e una forte enfasi sull’orrore psicologico. Riteniamo che la narrazione tenda a trascinarsi in alcune parti e che il finale avrebbe potuto essere più conciso e d’impatto. Tuttavia, Decarnation è sicuramente interessante per la sua esplorazione di temi difficili e scomodi, portando il suo protagonista in un viaggio di autoconsapevolezza e introspezione che dura circa cinque ore in totale.
Violenza, sopraffazione e balletti un po’ così
Il gameplay di Decarnation, un gioco di tipo narrativo con una notevole quantità di testo, ruota principalmente attorno a piccoli minigiochi che si ripetono nel corso dell’avventura. Questi mini-giochi, come le sezioni di ballo, hanno lo scopo di spezzare le parti più ricche di dialoghi. Tuttavia, queste interazioni spesso risultano scollegate dal tessuto generale del gioco e a volte sono realizzate in modo maldestro.
Ad esempio, durante i balletti di Gloria, i giocatori devono premere i tasti visualizzati sullo schermo come appaiono in un riquadro sopra la testa della ballerina. Purtroppo, questi tasti non sono sempre in linea con il tempo della musica e gli effetti sonori che accompagnano la pressione dei tasti (sia quelli riusciti che quelli non riusciti) possono disturbare la colonna sonora. A proposito di audio, mentre abbiamo trovato generalmente piacevole la musica della band francese Fleur et Bleue, il sound design complessivo del gioco non sempre si adatta al momento o alla situazione. Inoltre, nella versione per Nintendo Switch che abbiamo testato, abbiamo riscontrato numerosi glitch sonori e bug che hanno influito significativamente sull’esperienza complessiva. Questo ci ha portato a riavviare il gioco più volte e ad affidarci ai poco frequenti punti di salvataggio automatici, poiché non era disponibile un’opzione di salvataggio manuale.
Sebbene ci siano casi in cui le interazioni trasmettono efficacemente il messaggio di Decarnation, la maggior parte delle volte non è così. Tuttavia, Atelier QDB eccelle in termini di grafica, creando scene da incubo che lasciano un’impressione duratura. Purtroppo, l’assenza di una traduzione in italiano è uno svantaggio. Essa impedisce ai non anglofoni di godere appieno del gioco a causa dell’ampia quantità di testo, che richiede una buona comprensione della lingua inglese.